Giornata internazionale delle donne

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DONNE E LAVORO: UNO SGUARDO AL XX° SECOLO

Con la prima guerra mondiale, circa sei milioni di uomini - su sette milioni in età di leva - partirono per il fronte e le donne furono chiamate a riempire il vuoto che si era creato. Più di 180.000 persone sono state impiegate nella sola industria bellica. Il loro ingresso nel mondo del lavoro non è stato facile: la presenza delle donne è stata spesso percepita come una sovversione dell'ordine naturale, se non come un vero e proprio "attacco alla morale". Molto spesso le nuove assunte venivano accusate di essere oggetto di favoritismi da parte dei superiori maschi. Nelle numerose lettere di rimostranze indirizzate dal personale ai dirigenti delle fabbriche, le donne venivano addirittura descritte come "sgualdrine”, arrampicatrici alla ricerca del lusso in virtù della loro nuova condizione sociale ed economica. Al contrario, sono numerose le testimonianze di consapevolezza e orgoglio per un lavoro che offre autonomia, un luogo dove si costruiscono relazioni, amicizie, solidarietà, dove si sviluppa un'idea di sé, come lavoratrice e come donna, che rompe gli schemi tradizionali circa i ruoli considerati maschili e che porterà a quel lungo processo, ancora in corso, chiamato emancipazione.

Con la fine della Prima Guerra Mondiale, l'occupazione femminile rallentò, fin quasi ad arrestarsi: la maggior parte fu licenziata con il ritorno dei reduci, per la necessità di garantire la loro ricollocazione nella società civile. La sconfitta dell'occupazione femminile avvenne nel 1921, quando le donne impiegate nell'industria diminuirono di un milione e 173.000 unità rispetto al 1913, cioè prima del conflitto.

Con la Seconda Guerra Mondiale molte donne tornarono a lavorare nelle fabbriche per sostituire gli uomini che erano partiti nuovamente per il fronte, ma lo scenario del secondo dopoguerra fu diverso dal primo: nel 1946 le donne votarono per la prima volta, un segnale forte che portò, negli anni immediatamente successivi, a un miglioramento della posizione sociale femminile. Tuttavia, per quanto riguarda il mondo del lavoro, nonostante la Costituzione italiana del 1948 prevedesse già norme che garantivano alle donne pari diritti e pari dignità sociale in tutti i campi, il divario tra uomini e donne era ancora lontano dall'essere colmato. Nella consapevolezza delle difficoltà che si sarebbero dovute affrontare per realizzare il principio di uguaglianza tra uomini e donne, il riconoscimento della parità è stato enfatizzato introducendo nella Costituzione italiana, accanto al principio generale di uguaglianza di cui all'art. 3, l'art. 37: “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.”

Negli anni del boom economico, le lotte dentro e fuori le fabbriche e la ricerca di un difficile equilibrio tra lavoro, famiglia e impegno sociale, il femminismo è diventato un movimento che ha condotto a importanti conquiste politiche e sociali per le donne. La vera svolta avviene nel 1977 con la legge n. 903 sulla "Parità di trattamento tra uomini e donne". Promotrice di questa rivoluzione legislativa fu Tina Anselmi, ministro del lavoro e primo ministro donna della storia repubblicana, grazie alla quale ci fu un improvviso incremento dell'occupazione femminile in Italia. L'articolo 1 della legge vietava qualsiasi discriminazione basata sul sesso, mentre l'articolo 2 prevedeva la parità di retribuzione per tutti. Altre norme sulla reversibilità delle pensioni, sulla tutela delle madri lavoratrici - anche se adottive - e sull'assunzione a carico dello Stato del congedo di maternità, hanno reso la legge Anselmi una pietra miliare nella storia dell'emancipazione femminile.

Da oltre cento anni le donne sono al centro dell'innovazione e del successo di Ansaldo Energia, ricoprendo un ruolo decisivo nello scrivere la storia dell'azienda e i suoi successi in campo scientifico e tecnologico. In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, il nostro ringraziamento va a tutte le nostre lavoratrici che contribuiscono alla crescita del Gruppo con determinazione, passione e competenza. Si ringrazia la Fondazione Ansaldo per le immagini storiche. 

 

 

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