Con la Seconda Guerra Mondiale molte donne tornarono a lavorare in fabbrica per sostituire nuovamente gli uomini partiti per il conflitto, ma lo scenario del secondo dopoguerra fu differente rispetto al primo: nel 1946 le donne votarono per la prima volta prendendo parte al referendum indetto il 2 giugno che determinò la fine della Monarchia e la nascita della Repubblica Italiana. Un forte segnale che portò negli anni immediatamente successivi a un miglioramento della posizione sociale della donna. Per quanto concerne il mondo del lavoro però, sebbene già la Costituzione italiana del 1948 contenesse norme che garantivano alle donne pari diritti e pari dignità sociale in ogni campo, il gap tra uomini e donne era ancora ben lontano dall'essere colmato.
Difatti, accanto al principio generale di eguaglianza dell'articolo 3, la Costituzione affiancò l'articolo 37: "la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale, adeguata protezione".
Per la consapevolezza delle difficoltà che si sarebbero dovute affrontare per raggiungere il principio paritario tra uomo e donna si volle rimarcare il riconoscimento di eguaglianza nell'articolo 3 e con l'articolo 37 superando tutte le norme discriminatorie della legislazione ordinaria nei confronti delle donne. Ciononostante, quest'ultime continuarono a ricevere salari più bassi di quelli maschili, anche quando svolgevano le stesse mansioni. Il matrimonio e la maternità significavano spesso il licenziamento e le donne sposate non riuscivano a trovare un impiego.
During the Second World War, many women returned to work in the factory to replace the men who had left for the conflict again. However, the second post-war scenario was different from the first: in 1946 women voted for the first time taking part in the referendum held on June 2, which determined the end of the Monarchy and the birth of the Italian Republic. A strong signal that led, in the years immediately following, to an improvement in the social position of women.
Regarding the world of work, although the Italian Constitution of 1948 already provided rules that guaranteed women equal rights and equal social dignity in every field, the gap between men and women was still far from being bridged.
Alongside the general principle of equality of article 3, the Constitution added article 37: "the working woman has the same rights and, for the same work, the same wages that are due to the male worker. The working conditions must allow the fulfillment of her essential family function and ensure special, adequate protection for the mother and child ".
In the awareness of the difficulties that had to be faced in order to achieve the equality principle between men and women, the recognition of equality in article 3 and article 37 was emphasized, overcoming all the discriminatory norms of ordinary legislation against women. Nonetheless, the latter continued to receive lower wages than men, even when they performed the same duties. Marriage and motherhood often meant dismissal and married women could not find employment.
(Picture 1 Ansaldo plant in Genoa Cornigliano: testing of some turbine components, 1990; Picture 2 San Giorgio di Sestri Ponente: moment of self-management of the winding department workers, 1950; Picture 3 Ansaldo electrotechnical plant in Genoa Cornigliano: winding of a 75MW three-phase transformer, 1962; Picture 4 Ansaldo electrotechnical plant in Genoa Cornigliano: moment of self-management of the lathe department workers, 1950; Picture 5 Ansaldo electrotechnical plant in Genoa Cornigliano: winding for three-phase transformers, 1936; Picture 6 ILVA steel plant in Genoa Voltri: female workers at work, undated but certainly from the ‘50s; Picture 7 Genoa Cornigliano Artillery Plant: female workers, 1941; Picture 8 Ansaldo electrotechnical plant in Genoa Cornigliano: female workers in the condensers’ department; Picture 9 Compagnia Generale Elettricità Milano: processing of a 75.000Kw alternator casing, 1957)